I segreti delle mongolfiere

L'idea di questo post mi e' venuta guardando il cielo di Ferrara, in questi giorni popolato dalle mongolfiere in occasione del Ferrara Balloon Festival.

Una mongolfiera vola per lo stesso motivo per cui una nave galleggia: la sua densita' e' inferiore a quella del fluido che la circonda.
L'aria che respiriamo e' un fluido, esattamente come l'acqua del mare. Quando un oggetto viene inserito all'interno di un fluido, sia esso allo stato liquido o aeriforme, riceve una spinta verso l'alto, dunque in verso opposto alla forza peso.
L'intensita' della spinta di Archimede e' pari al peso del fluido che viene spostato a causa della presenza del corpo.

Quando le due forze si equivalgono il corpo immerso non va ne su ne giu', quando prevale la forza peso un oggetto sprofonda (ad es. un sasso), mentre quando prevale la spinta di Archimede un oggetto tende a riemergere (ad es. un pallone). Per questo motivo mantenere un pallone sott'acqua richiede uno sforzo: e' piu' o meno equivalente a tenere sollevato in aria un uguale volume d'acqua!

Presto tornero' per raccontarvi qualcosa di piu'!

Python: progress bar con kde

Ovvero come implementare una simpatica e utile progress bar in Python sfruttando un'installazione funzionante di KDE

Requisiti: Python, KDE

Vi faccio dono di questo pezzo di codice che spesso e volentieri mi e' tornato utile.
Inserendo una progress bar in un programma con un tempo di esecuzione piuttosto elevato, posso ottenere in maniera rapida informazioni quali:
  1. stato di avanzamento del programma;
  2. stima del tempo trascorso;
  3. stima del tempo rimanente.
Il codice allegato sfrutta chiama mediante una l'apertura di una pipe l'utilissimo programma kdialog, parte dell'installazione base di KDE, per lanciare una finestra di dialogo con una progress bar che viene aggiornata e controllata dal codice Python sfruttando dcop.

Un esempio di come utilizzare questo codice e' inserito nella funzione test(), presente anch'essa nel codice e che viene eseguita in seguito al comando:
$ python progress_bar.py

L'immagine mostra la progress bar che dovrebbe apparire sul vostro schermo.


Come riciclare questo codice
La cosa piu' semplice che possiate fare e' copiarlo all'interno del codice che state sviluppando e creare un'istanza dell'oggetto Progressbar che partira' automaticamente, ad esempio cosi':
pbar=Progressbar(title='test title', name='test window', update_time=.1, steps=1000)
Per incrementare la barra e' sufficiente variare il contatore della barra stessa con il valore attuale, ad esempio:
pbar.index=500
Se volete chiudere la finestra di dialogo e' sufficiente cliccare sul tasto "Cancel". Questa azione, inoltre, settera' al valore True la variabile pbar.stop che potra' essere eventualmente usata nel programma principale per decidere di interrompere la sua esecuzione.

Accelerazione di gravita': un simpatico esperimento

Mi capita spesso di raccontare ai miei studenti che l'accelerazione con cui un oggetto cade, in mancanza di forze d'attrito, ha sempre lo stesso valore: 9.8 m/s^2.
Per questo motivo due oggetti, indipendentemente dalla loro massa, abbandonati nel medesimo momento e dalla stessa altezza, cadranno appaiati fino a toccare il suolo contemporaneamente.
Nei libri spesso si riporta l'immagine di un sasso e di una piuma che cadono con lo stesso moto in un tubo in cui e' stato ricavato il vuoto.
La nozione impartita viene spesso accolta come un dogma e si scontra con la loro esperienza, viziata dalla presenza dell'attrito.

Per far accettare il concetto ai miei studenti eseguo una dimostrazione pratica molto convincente, solitamente usando una moneta e un pezzetto di carta, ad esempio uno scontrino. Nonostante la lezione appena impartita, se chiedo loro cosa si aspettano molto probabilmente mi risponderanno: "La moneta cadra' per prima perche' e' piu' pesante!".

A questo punto appallottolo lo scontrino e lo faccio cadere contemporaneamente alla moneta: contrariamente alle loro attese i due oggetti cadono parallelamente toccando il suolo nello stesso istante.
Appallottolando lo scontrino, la resistenza aerodinamica si riduce drammaticamente e diventa trascurabile se paragonata alla forza peso.

Riscaldamento globale e precipitazioni



Un paio di giorni fa ho pubblicato un post sul riscaldamento globale.
Oggi voglio aggiungere qualche informazione a quanto detto in precedenza relativamente al cambiamento nelle precipitazioni atmosferiche.

La cartina mostra il cambiamento del livello di precipitazioni atmosferiche nel secolo scorso.
Confrontando quaesta cartina con quella del post precedente, si puo' notare l'assenza di correlazione tra variazione di temperatura e variazione nel livello di precipitazioni. Vero e' che in Italia siamo abbastanza messi male poiche' l'aumento di temperatura e associato ad una diminuzione di precipitazioni con conseguenze evidentemente negative sotto diversi aspetti, soprattutto di natura economica.
Dall'agricoltura all'allevamento, dall'industria alla gestione del patrimonio boschivo, la combinazione dei due eventi ha effetti terribili.

A dire il vero dove piove di piu' pare non siano tutte rose e viole...
Le precipitazioni dove sono aumentate pare lo abbiano fatto sotto forma di fenomeni intensi e violenti, con un conseguente danno economico.
La spesa, corretta per l'inflazione, e il numero degli eventi catastrofici dal 1950 mostra un trend preoccupante.

I mezzi di disinformazione credo dovrebbero sottolineare maggiormente questa tematica realtiva al riscaldamento globale: il messaggio che passa e' che d'Estate c'e' caldo (scoperta sensazionale ...), mentre il messaggio che dovrebbe passare e' che il riscaldamento globale (0.74 ± 0.18 °C negli ultimi cento anni stando) ha effetti collaterali ben tangibili e immediati, che necessitano di soluzioni ben piu' costose di un gelato o di un climatizzatore.

Avete ancora intenzione di sottovalutare il problema?

Riferimenti bibliografici
Ho pubblicato i dati pubblici reperibili presso il sito dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Il sito e' pieno di dati interessanti e ne consiglio un'esplorazione.

Cosa ne pensano gli scienziati?
La comunita' scientifica e' molto prudente in merito, ma ritiene di avere sufficienti indizi per sostenere la causa antropica del riscaldamento globale.
La mia opinione e' che questa presa di posizione sia la piu' seria in assoluto in attesa di prove certe (nel volgere di pochi anni ne sapremo sicuramente di piu'...).
Tendo a diffidare di chi sostiene, con toni da tifoso di calcio, che il fattore antropico e' ininfluente o viceversa che e' la sicura causa del riscaldamento globale.
Ho l'impressione che costoro, e ne ho conosciuti parecchi, siano persone scarsamente informate dei fatti oppure che siano spinti da interessi che di scientifico hanno ben poco.

Fuggiamo da Blob!

Pare che la nuova moda del momento sia il non parlare del V-day, dei suoi risultati concreti e di cosa occorra fare per uscire dalla palude in cui si e' impantanato il paese.
I maliziosi mezzi di distrazione di massa parlano di un V-day MAI ESISTITO, in cui si sbeffeggiano i morti, in cui si vuole sovvertire e svuotare di consistenza l'istituto statale, di una bestia che vuole far disinnamorare gli Italiani dalla politica.
Vogliono far sembrare la piu' grande manifestazione apartitica Italiana della storia, in cui centinaia di migliaia di Italiani si sono mossi per le proprie idee e non per la fede in quelle di qualcun altro, un carrozzone di adepti di un comico-sciamano con il dente avvelenato contro una classe politica che lo ha bandito dalla TV e che cosi' gli ha permesso di fare il grano con gli spettacoli.

L'azione propositiva di centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato il proprio dissenso al V-day si e' scontrata come un proiettile addosso ad un muro di gomma che la sta fagocitando, esattamente come avvenne con i girotondi.
Il Blob mass-mediatico si sta avviluppando attorno al nuovo nemico per assimilarlo e farlo diventare identico a se.

Quel che chiedo e' di evitare lo scontro con Blob: sarebbe tutto inutile, anzi deleterio.
Blob si nutre degli sventurati che gli capitano a tiro.
Beppe Grillo scherniva Mastella che gli rispondeva punto per punto a quanto pubblicato su beppegrillo.it. Non facciamoci schernire da Blob: evitiamolo, non merita la nostra attenzione! Senza nessuno che lo nutra scomparira' da se stremato dall'inedia.
Sarebbe odioso vedere che i nostri sforzi congiunti, che hanno avuto il merito di ridare coraggio e speranza ai molti delusi dalle vicende politiche, divengano oggetto della solita chiacchiera da bar.

Non svalutiamo quanto fatto, andiamo avanti continuando con i fatti!
Continuiamo a scambiarci informazioni concrete, reali e verificabili su fatti importanti, continuiamo a discutere di idee e di progetti per risolvere i problemi.
Non dimentichiamoci degli strumenti concreti che noi cittadini abbiamo a disposizione. Rivendichiamo il nostro diritto di scegliere per chi votare: cosi' facendo avremo il coltello dalle parte del manico.

L'Italia, il riscaldamento globale e i media

In questi giorni si e' sentito parlare di riscaldamento globale e del fatto che in Italia questo sia 4 volte superiore alla media mondiale.

L'argomento mi interessa molto e tornero' sicuramente sulla questione.
Per adesso pubblico un dato scientificamente valido (fonte www.ipcc.ch): la carta con le tendenze di variazione della temperatura misurate dal 1976 al 2000. Come si puo' vedere ci sono zone con pallini rossi (aumento di temperatura) e pallini blu (diminuzione della stessa).
Grosso modo la temperatura aumenta ovunque, anche se ci sono poche zone dove localmente si assiste ad una diminuzione della temperatura media.

In Italia, ma in Europa in generale il riscaldamento e' visibilmente piu' consistente della media globale. Qualche giorno fa, alcuni media italiani, si devono essere accorti dell'esistenza di questi dati (pubblici da svariati anni) e hanno fiutato l'occasione di fare allarmismo pseudo-ingiustificato. In realta' l'allarme esiste, ma e' globale e se noi siamo messi male consoliamoci: siamo in buona compagnia :(

Nei prossimi giorni, tempo permettendo, pubblicher0' altri post con una analisi quanto piu' obiettiva su dati ottenibili da fonti scientifiche affidabili.

Metodi alternativi per accendere una sigaretta

Oggi mi sovviene un argomento leggero che mettera' in luce la capacita' di un fisico di risolvere i problemi con fantasia ed eleganza!

Vi e' mai capitato di piombare nella disperazione perche' avete per le mani una profumatissima bionda e non siete in grado di accenderla? Non e' una situazione piacevole, soprattutto quando la bionda non e' una sigaretta, ma se fosse una sigaretta con quanto leggerete oltre potreste risolvere tutti i vostri guai!

Ebbene si', lo confesso, sono un fisico, un fisico tabagista, ovvero fumo.
Oggi come spesso nella mia vita, mi e' capitato di ritrovarmi senza accendino e per questo di scivolare lentamente in una spirale di disperazione senza fine.

Fortunatamente, la mente brillante di un fisico, stimolata da una crisi d'astinenza da nicotina, e' in grado di fornire risposte stupefacenti.

L'illuminazione e' stato un lampo luminosissimo nella notte piu' tenebrosa.

Guardo sulla cattedra e capisco: un righello gadget del dipartimento di fisica contenente una pseudo lente d'ingrandimento. [AGGIUNGERE FOTO]
Il Sole splendente delle 13 e 30 ha fatto il resto: sono uscito all'aria aperta e dopo qualche secondo focalizzando i raggi solari con il righello (!) sono riuscito ad appicciare la sigaretta e ad esaudire i desideri del demone drogato che domina la mia mente, alliterando in qua e in la' :)

Non e' la prima volta che do una soluzione originale al problema di accendere una sigaretta: quest'estate, con il dipartimento deserto, ho risolto sfruttando uno stagnatore :)

Nel pomeriggio discutendo con i colleghi fisici tabagisti sono emersi altre due soluzioni originali: sfruttando una lavagna luminosa (il dipartimento ne e' pieno) e le piastre elettriche della cucina del dipartimento.

Riassumo ora una lista (che forse espandero') dei metodi alternativi per accenedere una sigaretta:
  1. Stagnatore
  2. Lente di ingrandimento
  3. Lavagna luminosa
  4. Cucina elettrica
Spero a breve di corredare il post con materiale audiovisivo.

Parola paura: ALTERNANZA

Continua l'esplorazione della neo-lingua che le zanzare mediatiche tentano di inoculare nel loro pubblico.
Dopo la doverosa disquizione di ieri sull'antipolitica, termine molto in voga negli ultimi giorni, vorrei soffermarmi sulla rivisitazione della parola alternanza, un termine oramai radicato nel neo-lessico politico.

L'alternanza politica, come concetto, mi stimola sensazioni positive poiche' mi ricorda i meccanismi evolutivi che hanno permesso alle forme di vita sulla terra di raggiungere un livello di organizzazione invidiabile.
L'osservazione della natura mostra che i fantastici risultati ottenuti dall'evoluzione sono frutto del cambiamento, della combinazione di caratteristiche diverse.

Anche in politica dovrebbe essere lo stesso: l'alternanza e' un indicatore della capacita' di una democrazia di saper sfidare senza preconcetti le mutevoli sfide di un mondo che cambia sempre piu' velocemente.
L'alternanza e' anche un indicatore del potere degli elettori sugli eletti: gli eletti devono coccolare gli elettori governando proficuamente (per gli elettori), temendo che gli elettori li abbandonino in caso di insuccesso politico.

La positivita' del termine e' pero' ancora un volta irriscontrabile nella realta' italiana, nella quale la logica dell'alternanza (hanno il coraggio di chiamarla cosi'), prevede che nelle ultime 4 elezioni si siano avvicendate al Governo gli stessi schieramenti.
L'elettorato, deluso da chi era al potere, non ha potuto fare che altro che scegliere chi nella legislatura precedente e' stato all'opposizione.
Nelle ultime elezioni ci e' pure stato impedito di esprimere le preferenze, limitando la nostra possibilita' di decidere chi far sedere in Parlamento.

Questa (il)logica dell'alternanza ci getta in balia di un gruppo di eletti che cooperano per mantenere il loro sistema di privilegi, passandosi il testimone senza nessuna evoluzione positiva del Paese e per i propri cittadini.

Politica e antipolitica

Da anni subiamo da parte dei media una pesante rieducazione per demolire la capacita' delle parole di raccontare il mondo e di tramandare le conoscenze.
La distruzione del linguaggio ha lo scopo di celare la realta', inviluppandola in una cortina di fumo che impedisce la piena comprensione dei fatti.

Il Vday, giornata di iniziativa popolare volta alla raccolta di firme per un referendum sulla legge elettorale, e' stato un grande successo! Mi complimento con i promotori e con chi vi ha partecipato perche' finalmente si e' dimostrato che le masse si muovono se attirate dai FATTI CONCRETI.
Cio' che si e' fatto nella giornata dell'8 Settembre in duecento piazze italiane e' politica: un intervento concreto per risvegliare l'anacronistico apparato statale partendo dai piani alti.
Per completezza riporto la definizione della parola politiza dal sito di garzanti linguistica:
politica s. f.
Teoria e pratica che hanno per oggetto l'organizzazione e il governo dello stato; insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi impiegati per raggiungerli.
Io sono andato in piazza per porre la mia firma a sostegno di un referendum che chiede 3 semplici cose che io ritengo giuste:
  1. Ineleggibilita' di chi e' stato condannato;
  2. Limite di due legislature per un parlamentare;
  3. Ritorno del sistema delle preferenze.
E ci ho pure aggiunto un vaffanculo perche' la critica e' necessaria per progredire, e io cosi' non ci duro piu'!
I politici, vittima di un attacco senza precedenti, come tutta risposta accusano gli attaccanti di fare antipolitica.
L'ennesimo stravolgimento delle parole, un ulteriore esempio della rieducazione cui siamo sottoposti.

Riusciro' a sfruttare Google piu' di quanto lui sfrutti me?

Cosa mi ha dato Google?
Beh, veramente molto, in particolare una montagna di informazioni.
E come lo ripago? Informandolo su di me!

E' palese che il baratto tra me e Mr. Google, da un punto di vista economico, porta molti piu' vantaggi a lui che a me e su questo non ci piove...
Ma se devo essere sincero la comodita' con cui riesco a rispondere a mille quesiti tutti i giorni in pochi click ha un valore per me enorme.
E tanti "prodotti" di Google sono stati per me utilissimi.

L'esistenza di senzaparole mi ha permesso di organizzare al meglio il tempo libero a mia disposizione e di offrire ai miei amici un punto di ritrovo virtuale in cui confrontarsi e ritrovarsi. Senza contare che lo scopo per cui e' stato creato era originariamente non spendere tempo e denaro in telefonate nell'organizzazione di eventi e soprattutto, rendendo l'ambiente pubblico si evita la sindrome dell'invito in carta bollata.
Avete presente? Organizzi una festa, chiedi che ti aiutino a spargere la voce, ma alla fine scopri che c'e' sempre qualcuno che si e' risentito perche' non e' stato contattato di persona.
Con la bacheca pubblica di senzaparole solo i veri malati hanno perseverato in atteggiamenti similari, ma tanti ne ho curati!

Quindi senzaparole mi ha restituito un po' di quanto ho versato a Google, ma sto cercando di guadagnarci pure di piu', utilizzando la sua sconfinata gmail, blogger e usando al meglio google pages e la furbata della pubblicita' :p

Ah! Il mio sito personale e' http://alessandro.pisa.googlepages.com.