Inserire formule matematiche nel vostro blog

Mille grazie a codecogs!


Vi e' mai capitato di voler inserire formule matematiche all'interno di un vostro post? A me si' e spesso ho anche rinunciato per mancanza di un mezzo comodo che mi permettesse di farlo.
Il metodo classico per inserire una formula e', infatti, ricorrere ad una immagine, soluzione che ha molti limiti perche' si perde tempo in fase di caricamento e se ne perde ancora di piu' nel caso di modifica.


Per fortuna c'e' una soluzione migliore: il sito www.codecogs.com mette a disposizione gratuitamente un servizio davvero utile che permette a chiunque di ottenere in brevissimo tempo ottimi risultati!
Nel caso in cui abbiate un minimo di dimestichezza con LaTeX, lo strumento principe per la redazione di testi scientifici, vi troverete veramente a vostro agio!

Come fare?
Andate sull'editor online di codecogs (mostrato in Figura 1)


Figura 1


L'editor e' diviso dall'alto al basso in 4 parti:
  1. Un'interfaccia che permette a chiunque di inserire simboli matematici in maniera immediata
  2. un'area di testo che mostra l'input dell'utente convertito in LaTeX
  3. un'immagine che mostra quello che sara' il risultato finale
  4. il codice html da copiare ed inserire nel vostro post quando sarete soddisfatti del risultato
Adesso sta a voi impratichirvi con l'interfaccia grafica per ottenere il risultato migliore e inserirlo nei vostri post.

Nel caso si desiderasse modificare il risultato ottenuto si potra' operare in due modi:
  1. tornare sull'editor online e copiare il contenuto dell'attributo title dell'immagine nell'area di testo.
  2. per chi e' un po' piu' esperto, modificare il codice html che avete copiato. In particolare sara' sufficiente modificare la stringa dopo il punto interrogativo in src="http://latex.codecogs.com/gif.latex?..."
Il massimo della vita sarebbe avere una funzionalita' del genere integrata in blogger. Incrociamo le dita affinche' cio', prima o poi, avvenga.

Parola paura: Benedizione Pasquale

Bene dico!
Come ogni anno, con l'appropinquarsi del periodo Pasquale, ricevo la visita della persona incaricata di venire a benedire la mia casa.
Gia' il fatto che ci sia qualcuno che e' stato assegnato alla mia zona per questa funzione non mi lascia indifferente. La consapevolezza che una potente organizzazione abbia un controllo cosi' minuzioso del territorio mi ha sempre destato sensazioni strane. Probabilmente avrei pensato lo stesso se avessi vissuto nel periodo in cui lo stesso controllo capillare era appannaggio del partito comunista in certe zone d'Italia.

In seconda battuta, credessi pure nelle storielline che mi hanno propinato con solerzia durante il lavaggio del cervello infantile, credo
non crederei mai che l'aspersione di liquido nella mia casa rappresenti un minimo beneficio per la mia persona, nemmeno se rafforzato da una cospicua offerta in beni/denaro.
Sono curioso di sapere le motivazioni canoniche di questo servizio a domicilio, non richiesto e pagato da molti pure profumatamente. Credo che pochissimi richiederebbero tale benedizione se abitassero in zone sguarnite (ce ne sono???) di personale incaricato all'uopo anche se non escludo l'esistenza di qualcuno fissato al punto di sentirsi male al pensiero di non essere benedetto: non basta una condotta di vita coerente ai precetti evengelici? Poi magari c'e' qualcuno che vuole approfittare del servizio giusto per non essere da meno dei vicini.
Purtroppo la mia scarsa conoscenza dell'argomento e la scarsa frequenza di certi ambienti mi impedisce di esprimermi con una cognizione di causa superiore, percui mi fermo qui.

A prescindere da tutte queste perplessita', quest'anno mi sono accorto di una cosa che ha trasformato i miei interrogativi in inquietudini.
Ho notato, e non e' la prima volta che capita che, posto di fronte ad un gentile diniego di usufruire del servizio, il funzionario ha richiesto informazioni sul campanello da non suonare la prossima volta, per evitare di disturbare. Fatto sta che sul campanello di casa mia ci sono i cognomi mio e della mia ragazza e, ripeto, non e' la prima volta che questo avviene!

Ora mi chiedo: ma se gia' l'hanno scorso mi hai chiesto quale campanello non suonare quest'anno, perche' quest'anno torni e suoni il campanello che l'anno scorso mi hai chiesto di non suonare???

La soluzione semplicemente piu' semplice e probabilmente piu' probabile e' che sia solo un modo per andarsene con convenienza, dimostrando rispetto per le mie idee e per evitare di tornare nuovamente a disturbare (non che il suo linguaggio dei gesti comunicasse questo...).

Pero'...
... come insegna un alto esponente della cultura democratico cristiana in Italia a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende. Non e' che all'uomo non fregasse nulla di chi non disturbare ma bensi' intendesse censire la zona???

Bah...
Per fortuna certe paranoie durano poco: sono sicuro al cento per cento che una istituzione cosi' devota al bene e all'amore come la chiesa sia completamente ortogonale a certi vili atteggiamenti e completamente disinteressata a logiche di questo tipo.

Dico bene?

Eutanasia

Riflessioni razionali sul tema
L'eutanasia e' un argomento veramente delicato e credo che non ci sia una risposta oggettiva per dire cosa sia giusto o sbagliato, cosi' come in molti altri argomenti.

Per quanto mi riguarda non gradirei mai al mio corpo di essere oggetto (vittima?) di cure mediche senza speranza rivolte al solo mantenimento delle mie funzioni vitali di base, quando oramai il rapporto tra la mia mente e il mio corpo e' stato reciso per sempre.

Mi ritrovassi in stato vegetativo irreversibile, incapace di svolgere attività che mi qualificano come essere umano, avrei il semplice desiderio che chi ha davvero a cuore la mia persona, o quello che ne rimane, mi traghetti verso la mia meta' in modo dignitoso.

Dovessi decidere se sottopormi ad una cura che mi permette di sopravvivere per sei mesi tra atroci sofferenze e spettatore del disfacimento del mio organismo, chiederei di sicuro un'altra cura che intorpidisca la mia sensazione del dolore anche se cio' accorcerebbe la mia vita, o quel che ne rimane.

Non voglio esprimermi per gli altri, ma ritengo che in molti, piu' per i propri cari che per se stessi, vorrebbero porre fine a certe pantomime e permettere al sistema sanitario nazionale di rivolgere le proprie attenzioni e disporre le proprie strutture per fini piu' alti.

I progressi della tecnica medica sono tali che, in un futuro prossimo, sempre piu' spesso e sempre piu' a lungo si sara' in grado di coltivare la vita in corpi senza menti che li governino. Mi aspetto che ad un certo punto tale stato delle cose si manifesti in un costo tale per le casse statali che l'eutanasia sara' una necessita' dello stato e i legislatori, volenti o nolenti, dovranno capitolare e permettere la dolce morte.
Paradossalmente tutte le questioni etiche crolleranno e simili leggi saranno approvate a solo scopo di lucro. Ovvio che chi decidera' di fare questo passo dira' esattamente il contrario e si promuovera' a paladino di giustizia. Ma a questo siamo abituati, purtroppo...

Se veramente la nostra classe dirigente fosse in grado di guardare avanti invece di pensare solo ai propri interessi avrebbe gia' provveduto a sollevare tante famiglie da una sofferenza prolungata e snervante.

Ack: uno strumento raffinato per curiosare nei file di testo

Nel mondo unix lo strumento principe per cercare stringhe nei file di testo e' sempre stato grep

Il programma grep (acronimo di global / regular expression / print) e' uno strumento che non puo' mancare nella cassetta degli attrezzi di uno sviluppatore. Anni e anni di sviluppo ne hanno affinato le potenzialita'. La pagina di manuale di grep e' una vera fonte di nuovi ed interessanti utilizzi per questo capolavoro di software.

Nel mio lavoro mi sono spesso giovato dalla definizione di un alias che mi permette di adattare grep alle mie esigenze:

[ale@chandra ~]$grep grep .bashrc
alias grep="grep --color --exclude-dir=.svn --exclude={*.pyc,*~,*.pyo}"

Questo alias mi garantisce un output colorato, esclude le directory svn e file che non mi interessano.

Nonostante il mio infinito rispetto per grep, ultimamente devo ammettere di usarlo meno del solito. La regione di tutto cio' e' che ho cominciato ad usare ack (link).

Ack, a differenza di grep, e' meno "general purpose": mentre grep cerca in ogni file, ack evita di perdere tempo in file binary, in cartelle di sistemi di revisione del codice (svn, git, mercurial, ecc...) e in file di backup. Inoltre ha gia' di default l'output colorato, e la cosa non guasta di certo! Praticamente tutte le cose che ho dovuto specificare nel mio alias, ack le fa di default. Ma non e' finita :)

Caratteristica peculiare di ack e' la possibilita' specificare tipi di file per gruppi. Per esempio uno sviluppatore plone trarra' vantaggio dall'opzione --plone (che restringe la ricerca a file con estensione py, cpy, pt, metadata, ecc... ) mentre uno sviluppatore c++ potra usare il flag --cpp (che ricerca nei file cpp, cc, h ecc...). Ovviamente tali gruppi sono personalizzabili.

Come se non bastasse, ack di default analizza ricorsivamente la directory corrente, mentre grep di default analizza lo standard input, cosa che si adatta sicuramente di piu' alle mie esigenze.

Ma non voglio andare oltre nell'illustrarvi le peculiarita' di questo software. Mi limito ad invitarvi a provarlo sicuro che anche voi, come me, ne apprezzerete la comodita'.

Ack homepage: http://petdance.com/ack/