Politica e antipolitica

Da anni subiamo da parte dei media una pesante rieducazione per demolire la capacita' delle parole di raccontare il mondo e di tramandare le conoscenze.
La distruzione del linguaggio ha lo scopo di celare la realta', inviluppandola in una cortina di fumo che impedisce la piena comprensione dei fatti.

Il Vday, giornata di iniziativa popolare volta alla raccolta di firme per un referendum sulla legge elettorale, e' stato un grande successo! Mi complimento con i promotori e con chi vi ha partecipato perche' finalmente si e' dimostrato che le masse si muovono se attirate dai FATTI CONCRETI.
Cio' che si e' fatto nella giornata dell'8 Settembre in duecento piazze italiane e' politica: un intervento concreto per risvegliare l'anacronistico apparato statale partendo dai piani alti.
Per completezza riporto la definizione della parola politiza dal sito di garzanti linguistica:
politica s. f.
Teoria e pratica che hanno per oggetto l'organizzazione e il governo dello stato; insieme dei fini cui tende uno stato e dei mezzi impiegati per raggiungerli.
Io sono andato in piazza per porre la mia firma a sostegno di un referendum che chiede 3 semplici cose che io ritengo giuste:
  1. Ineleggibilita' di chi e' stato condannato;
  2. Limite di due legislature per un parlamentare;
  3. Ritorno del sistema delle preferenze.
E ci ho pure aggiunto un vaffanculo perche' la critica e' necessaria per progredire, e io cosi' non ci duro piu'!
I politici, vittima di un attacco senza precedenti, come tutta risposta accusano gli attaccanti di fare antipolitica.
L'ennesimo stravolgimento delle parole, un ulteriore esempio della rieducazione cui siamo sottoposti.

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